Il “global warming” minaccia fino all’88% delle piantagioni dell’America Latina. Alcuni studi hanno infatti dimostrato che il cambiamento climatico influirà sull’agricoltura: le variazioni di clima e pioggia nel mondo potrebbero ridurre la produzione di caffè in alcune aree e renderne adatte alla coltura altre.
Diventeranno più fertili in particolare le zone montuose, dove le temperature dovrebbero riuscire a sostenere non solo la coltivazione del caffè ma anche popolazioni di api più vigorose.
Non tutto, infatti, sembra perduto: un ruolo chiave potrebbe essere svolto dalle api. In un momento in cui la produzione agricola è minacciata dal cambiamento climatico i servizi ecosistemici forniti dalle foreste, in particolare l’impollinazione, possono aiutare gli agricoltori a far fronte e ad adattarsi.
A suggerirlo uno studio internazionale pubblicato dalla rivista Pnas che, per la prima volta, analizza l’impatto del “global waming” non solo sulle piantagioni di caffè ma anche sulle api impollinatrici.
“Se ci sono api nelle piante di caffè”, spiega l’autore principale dello studio, Pablo Imbach del Centro internazionale per l’Agricoltura Tropicale (CIAT), “queste sono molto efficienti e brave nell’impollinazione”, quindi ciò porterebbe a un aumento della produttività e del peso dei chicchi. Insomma la presenza di più specie di api potrebbe rappresentare un’inaspettata ancora di salvezza per il caffè.
Photo: Pietro Bianchi Marzoli